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Leopardi è a pieno titolo un "filosofo naturale", per le sue competenze scientifiche e per l'originalità del suo pensiero. I grandi e tragici interrogativi leopardiani intorno al tema della felicità impossibile acquistano il loro pieno significato attraverso la profonda comprensione dell'unica e complessa realtà naturale, fisica e umana, raggiunta da Leopardi già nei "sette anni di studio matto e disperatissimo". Tale rapporto di Leopardi con la scienza e la filosofia della natura è oggetto di una trattazione complessiva, distinta per temi: astronomia, cosmologia, matematica, chimica, biologia, storia naturale, fisica, tecnologia, storia della scienza, antropologia. Il "naturalismo" leopardiano esce così dalle abusate formule scolastiche per mostrare tutta la sua concreta ricchezza, ancora oggi filosoficamente pregnante.